Bloccare mutuo prima casa
Foto: Mutuo prima casa / Pixabay

In tempi di crisi economica innescata prima dalla pandemia e poi dal conflitto russo-ucraino, chi si trova in difficoltà dovrebbe leggere questa guida. È infatti possibile richiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo entro il 31 dicembre 2022, se non si è più in grado di onorarle fino a un importo massimo di 400mila euro (valore dell’immobile).

Cerchiamo di spiegare in questo articolo come bloccare un mutuo prima casa per necessità senza essere segnalato come cattivo pagatore.

Come bloccare un mutuo prima casa: condizioni per ottenere il beneficio

Il Fondo Gasparrini (riattivato fino alla fine del 2021 dal decreto Sostegni bis) è stato prorogato di un anno. È possibile richiedere la sospensione delle rate del mutuo prima casa entro il 31 dicembre 2022 per un limite massimo di 18 mesi. L’agevolazione spetta a chi si trova in una situazione emergenziale: non è prevista alcuna spesa di istruttoria o commissione.

Rispetto allo scorso anno, l’importo massimo del valore del mutuo sale da 250mila a 400mila euro. Inoltre, l’agevolazione si estende ad una platea più ampia. Potranno richiedere il congelamento del mutuo anche liberi professionisti, lavoratori autonomi, ditte individuali che nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 hanno registrato un calo di fatturato superiore al 33% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Rientrano tra i beneficiari anche le cooperative edilizie a proprietà indivisa (se almeno il 10% dei soci assegnatari utilizza gli immobili come abitazione principale) e il mutuatario subentrato nel contratto di mutuo a condizione di possedere tutti i requisiti per accedere al beneficio.

La misura riguarda esclusivamente i mutui per l’acquisto della prima casa: quelli erogati per la costruzione o ristrutturazione dell’abitazione non sono ammessi.

Come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, i mutui già oggetto di sospensione potranno essere sospesi di nuovo se l’ammortamento è ripreso regolarmente per almeno 3 mesi.

Sospensione del mutuo: a chi spetta

Possono richiedere e ottenere il blocco del mutuo coloro che, nei 3 anni precedenti, si siano trovati nelle seguenti condizioni:

  • dipendenti con contratto a tempo indeterminato che hanno perso il lavoro;
  • lavoratori che, al termine del contratto, sono rimasti disoccupati;
  • lavoratori che subiscono la cessazione di un contratto parasubordinato (come la collaborazione coordinata e continuativa), di agenzia o rappresentanza;
  • coloro che hanno subito la sospensione dal lavoro per almeno un mese consecutivo e sono in attesa di misure di sostegno al reddito;
  • lavoratori che si sono visti ridurre, per almeno il 20%, l’orario di lavoro per almeno un mese consecutivo;
  • soggetti a cui è stato riconosciuto lo status di handicap o invalidità (non inferiore all’80%) o persone decedute (in tal caso, la sospensione spetta agli eredi del mutuatario).

Come bloccare un mutuo prima casa: limiti temporali

Il congelamento del mutuo ha dei limiti temporali:

  • 18 mesi al massimo se la riduzione o sospensione dell’orario di lavoro supera i 303 giorni consecutivi;
  • 12 mesi se la perdita del lavoro o la riduzione dell’orario lavorativo dura per un periodo compreso tra 151 e 302 giorni consecutivi;
  • 6 mesi se l’astensione dal lavoro o la riduzione dell’orario lavorativo dura tra i 30 ed i 150 giorni consecutivi.

La sospensione della rata permette di bloccare il pagamento dell’intera quota di capitale e del 50% degli interessi: il restante 50% è a carico del mutuatario.

Bloccare il mutuo: come fare domanda

Per richiedere la sospensione del mutuo, bisogna scaricare un modulo apposito dal sito web Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici). Dopo averlo compilato in ogni sua parte, occorre presentarlo nella filiale della banca che ha concesso il finanziamento allegando tutta la documentazione che attesta il possesso dei requisiti previsti. Non è necessario presentare l’ISEE.

I documenti da allegare sono:

  • lettera di licenziamento o documenti che comprovino le dimissioni per giusta causa (lavoratore a tempo indeterminato rimasto disoccupato);
  • copia del contratto ed eventuale comunicazione che attesta la volontà dell’azienda di interrompere il rapporto lavorativo (lavoratore a tempo determinato);
  • certificato rilasciato dalla Asl che riconosce la condizione di invalidità o handicap;
  • documento da cui risulti il trattamento di cassa integrazione per sospensione totale o parziale dal lavoro per almeno 30 giorni consecutivi.

Entro 10 giorni dalla presentazione della domanda, la banca dovrà inoltrare la documentazione alla Consap che verificherà la sussistenza dei requisiti. La Consap, entro 20 giorni, potrà concedere o negare l’autorizzazione al congelamento delle rate. Se, entro 20 giorni, non avrà dato alcuna risposta, la richiesta si può ritenere accolta. Per ottenere la sospensione delle rate, quindi, servono complessivamente 30 giorni.